martedì 4 giugno 2013

GG Rubes racconta - Il dolce del Platina

IL DOLCE DEL PLATINA
Rubrica di GG Rubes
 
Il Caffè deve essere amaro come la vita.

La vita ha bisogno di momenti dolci, quelli che coinvolgono tutti i sensi.
Oggi ho assaporato, in verità ho degustato, un Dolcetto con la “D” maiuscola a Calvatone nella Pasticceria “Dolce Follia”.
All’aspetto sembra un bocconcino come tanti altri, il marrone è il colore dominante, l’impasto è marrone, leggermente chiaro, del “forno”, della cottura. Con un tocco più scuro al centro, una mandorla “grezza”.

Al naso colpisce l’eleganza dei profumi, ricordi di pasticceria, il forno di una volta, … un dolce appena sfornato, e quello impercettibile di mandorla che dona un tocco di eleganza.
Il primo morso, un piccolo boccone dove colpisce la sensazione sabbiosa tra la lingua e il palato, mentre lo mastichi colpisce la morbidezza, asciuga elegantemente la bocca.
Il masticare ha liberato grandi profumi semplici, leggeri e persistenti.
Tutto invita al secondo morso.
Sorpresa!! Nell’impasto è celata una ciliegia, prepotente sia al sapore sia all’aroma, ma l’impasto riesce a dominarla aiutato dall’amaro di una mandorla “grezza”.
La farina di riso è uno dei segreti di questo “bocconcino” celati dal Pasticcere, come il fatto che questo bocconcino non è una pasta lievitata, gli altri? Equilibrio nelle dosi!!
In bocca è equilibrio. Non vi è nulla che domina.
Gli aromi sono molteplici, eleganti, tutti da scoprire.
Ora la vera “battaglia” è l’abbinamento a questo “bocconcino”, non tutti potremmo essere d’accordo, ma accontenta tutti.

Scegliamo un Franciacorta, oppure un Moscato, non disdice nemmeno un Passito delle Colline Moreniche, preferendo un Bianco. Credo che non disdica nemmeno il Marsala. Lo proverei anche con un’Acquavite, sfoglio il mio archivio mentale, una per una tutte quelle che conosco e che potrebbero essere ideali, l’Acquavite di Moscato, l’Acquavite di Albicocca, in particolare quella francese, ma anche uno Scotch Whisky torbato.
Questo “bocconcino” è da provare abbinato allo zabaione, non troppo caldo; a una crema di cioccolata e nocciola piemontese; oppure, come suggerisce il Pasticcere, a una crema di cioccolata bianca; propongo anche una crema delicata ed equilibrata come quella di pistacchio; …
Questo “bocconcino” ha stuzzicato il mio sesto senso: il piacere, e ha aperto le porte della mia fantasia.
Io sono stato tra i primi a Degustarlo, a Voi v’invito a provarlo… è un gran Bocconcino. La vita ha bisogno di momenti dolci.
Ora manca solo il nome.

Graziano G. Rubes